CORTINAMETRAGGIO
Festival Internazionale del Cortometraggio 11 - 14 Settembre 1997
Prima Edizione

 

A DOBRA SGNOBRA DI ENRICO SALIMBENI IL PREMIO KODAK DI CORTINAMETRAGGIO


Si è conclusa la prima edizione del Festival Internazionale Cortinametraggio” diretto da Andrea Gris e organizzato da Maddalena Mayneri. La giuria presieduta da Paolo Villaggio, insieme a Lina Wertmuller, Bernadette Carranza, Tosca d'Aquino, Stefania Rocca ha consegnato il Premio Kodak (2500 metri di pellicola in 16 mm/ o 1500 in 35mm a scelta dell'autore) per il concorso nazionale a “Dobra Sgnobra” di Enrico Salimbeni , mentre per il concorso internazionale la Targa Cortinametraggio è stata assegnata al francese “Jojo la Frite” di Nicolas Cuche. Il Premio del Pubblico se l'è aggiudicato “In uno spazio stretto stretto...” di Stefano Amatucci. Il Premio BNL per il concorso “Campagne sociali” è stato attribuito dal pubblico a “Zanzara” realizzato per l'AVIS alla quale sarà devoluto l'assegno offerto dall'Istituto bancario.



 

 

VINCITORE DEL CONCORSO NAZIONALE :

SCRITTO E DIRETTO DA ENRICO SALIMBENI
FOTOGRAFIA MAURO MARCHETTI
SCENOGRAFIA ROBERTA PATALANI
MONTAGGIO RINALDO MARSILI
SUONO STUDIO SOUND DESIGN
MUSICHE GIOVANNI MAREGGINI
FRANCESCO LOMBARDI
PELLICOLA - SVILUPPO E STAMPA KODAK - AUGUSTUS COLOR
PER INFORMAZIONI RIVOLGERSI A :


ENRICO SALIMBENI
Via Ugo De Carolis, 6
00136 ROMA
Tel/Fax 06/35420910
Cell. 0347/3779263
E-Mail : salimba@internet.cafe.it

 

 

TRAMA

Due grandi industrie di merendine sommergono il mondo di prodotti dalla provenienza quanto mai discutibile. La loro reciproca guerra per il monopolio totale è sempre più cruenta. In due "sale di potere", attraverso monitor televisivi, i due occulti antagonisti spiano, studiano e condizionano gli individui, considerati niente di più che soggetti consumatori. E' un universo appiattito dal conformismo, le cui regole sono enunciate dalla pubblicità, tutt' altro che veritiera. Scena dalla fabbrica di merendine in Dobra Sgnobra
Ugo Viappiani e Paolo Zannini in Dobra Sgnobra Chi si rende diverso, pure inconsapevolmente, nelle proprie scelte di consumo, è facilmente condannato alla derisione e all' isolamento. L' epilogo è la distruzione reciproca dei cntendenti e forse anche dell' intero sistrema, ma il ciclo non è finito ! Dalle ceneri di ciò che eravamo nascono altri atteggiamenti, altri modelli comportamentali ai quali qualcuno ci chiede di adeguarci ancora.